Il corpo umano è colonizzato da numerose specie di batteri, che risiedono sia all’esterno che all’interno dell’organismo. Durante un qualsiasi contatto fisico, incluso un rapporto sessuale, i microrganismi presenti sulla superficie del corpo e nelle vie uro-genitali di un individuo possono essere trasferiti al partner. Questo fenomeno sta alla base della trasmissione delle infezioni urinarie post-coitali, ovvero le infezioni che si manifestano a seguito di un rapporto sessuale. Queste malattie, se non adeguatamente trattate, possono compromettere gravemente lo stato di salute.
La cistite: tutta colpa dell’anatomia?
Tra le infezioni post-coitali più note vi è la cistite post-coitale o “da luna di miele”, così detta in quanto si contrae durante la copulazione e si manifesta circa dopo 24-72 h dal rapporto. La cistite è un’infiammazione della vescica (organo deputato alla raccolta delle urine) ed è estremamente comune nelle donne; infatti, tra gli adulti di età compresa tra i 20 e i 50 anni, le infezioni delle vie urinarie sono circa 50 volte più frequenti nel sesso femminile rispetto al maschile. Ciò è dovuto all’anatomia del tratto urinario della donna che, rispetto a quello maschile, presenta un’uretra (canale che collega la vescica all’esterno dell’organismo) più corta; pertanto, i batteri devono attraversare un tragitto più breve per risalire a livello vescicale.
Nonostante la struttura anatomica costituisca un fattore di rischio comune a tutte le donne, vi sono altre cause che possono aumentare la probabilità di insorgenza e/o ricomparsa della cistite anche negli uomini, quali:
- l’essere sessualmente attivo;
- utilizzare determinati contraccettivi, come il diaframma, soprattutto se contenente spermicidi;
- la gravidanza e la menopausa, in quanto i cambiamenti ormonali durante queste fasi della vita possono aumentare il rischio di un’infezione alla vescica;
- cambiamenti nel sistema immunitario a causa di condizioni come il diabete, l’infezione da HIV e i trattamenti antitumorali;
- uso prolungato di cateteri urinari, pratica comune nei pazienti affetti da malattie croniche o negli anziani.
Se diagnosticata in tempo e trattata tempestivamente, la cistite post-coitale può essere gestita in maniera efficace. In caso contrario, potrebbe comportare complicazioni anche gravi, come sangue nelle urine (ematuria) ed infezione renale (pielonefrite).
Dal mirtillo rosso alle visite mediche: le diverse forme di prevenzione
Sia gli uomini che le donne devono proteggersi in egual misura dal rischio di infezioni; questo comporta l’adozione di diversi comportamenti e accorgimenti quotidiani, soprattutto nella sfera sessuale, che possono aiutare nella prevenzione della cistite post-coitale.
Per le donne che soffrono di infezioni ricorrenti è raccomandato il bere assiduamente, evitare l’uso di spermicidi, evitare di trattenere le urine, urinare subito dopo il rapporto sessuale e praticare una detersione quotidiana con i detergenti appropriati (pH 3,5-4,5). Inoltre, il succo di mirtillo rosso o le compresse contenenti proantocianidine, grazie alle loro proprietà antiossidanti, sono spesso raccomandati come forma di prevenzione; tuttavia, la loro assunzione deve essere attentamente valutata. Per ridurre la probabilità di trasmissione delle infezioni è fortemente raccomandato l’utilizzo di contraccettivi come i preservativi. Nonostante ciò, è bene sottolineare che questa non è una forma di prevenzione assoluta; infatti, molte malattie sessualmente trasmesse possono essere comunque contratte anche a seguito di un rapporto sessuale protetto.
Un altro aspetto che non può essere sottovalutato è il monitoraggio attivo e cadenzato del proprio stato di salute; qui, la figura del medico specialista risulta essenziale, in quanto è l’unico in grado di guidare il paziente attraverso un corretto percorso di prevenzione e, nel caso in cui si presentasse l’infezione, di riconoscere i sintomi correlati alla cistite da “luna di miele”.
Porre attenzione alla propria salute vuol dire salvaguardare la comunità
La salute urogenitale richiede un approccio preventivo e proattivo; per evitare la comparsa o la ricomparsa della cistite da “luna di miele” e di altre infezioni urinarie post-coitali, le visite urologiche regolari sono cruciali. La consulenza con uno specialista urologo, infatti, permette ai pazienti di mantenersi adeguatamente informati sul proprio stato di salute; la diffusione di consapevolezza, inoltre, riduce il rischio di infettarsi ed infettare, migliorando la qualità di vita di sé stessi e del prossimo.
Se necessiti di ulteriori informazioni o desideri prenotare una visita non esitare a contattare in nostri centri a Roma e a Catania, e a consultare il nostro sito www.stenosiuretrale.it.
References:
- https://www.stenosiuretrale.it/
- https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-genitourinari/infezioni-delle-vie-urinarie/infezioni-batteriche-delle-vie-urinarie
- https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/cystitis/symptoms-causes/syc-20371306