Dal medico senza tabù: perché parlare dei problemi intimi è importante

  • 5 Dicembre 2024

Negli ultimi anni, la salute fisica ed il benessere psicologico stanno assumendo un ruolo sempre più importante all’interno della società. Il paziente è un individuo consapevole ed informato, che desidera conoscere il proprio organismo, le sue patologie e le eventuali terapie. Altrettanta attenzione è riservata al rapporto di fiducia tra medico e paziente, che è visto come un mezzo fondamentale per favorire il miglior percorso diagnostico e di cura. Tuttavia, c’è ancora un forte stigma sociale nei confronti dei disturbi della sfera intima, che spinge i pazienti che ne sono affetti a tenere nascosta la propria condizione, non solo ai propri cari, ma anche allo specialista urologo-andrologo.

Il “peso” psicologico causato da condizioni come la disfunzione erettile e l’incontinenza urinaria – due tra le patologie urogenitali più stigmatizzate – porta il paziente ad isolarsi, creando un circolo vizioso che alimenta il malessere psicologico e fisico. Secondo i dati della Società Italiana di Urologia (SIU), infatti, solo il 10% di pazienti con disturbi urogenitali richiede una visita medica e, nella maggior parte dei casi, il consulto si richiede solamente quando i sintomi sono talmente severi da ridurre significativamente la qualità di vita.

Problemi urogenitali: sono veramente solo la conseguenza dell’invecchiamento?

Una delle maggiori barriere che porta i pazienti a non richiedere un consulto medico, è la convinzione che i disturbi urogenitali – specialmente se colpiscono gli individui di età > 50 anni – siano una normale conseguenza dell’invecchiamento e che, quindi, il paziente deve accettarli e convivere con essi. È vero che l’età avanzata può contribuire allo sviluppo di disturbi del tratto urogenitale; tuttavia, queste condizioni devono essere adeguatamente valutate e trattate, come lo si farebbe per gli altri tipi di disturbi. Ad esempio, la disfunzione erettile, oltre ad aumentare il rischio di sterilità, può essere un segnale di patologie sottostanti più gravi (malattie cardiovascolari e neuromuscolari). Nonostante ciò, uno studio europeo ha riportato che oltre la metà degli uomini che presentano disfunzione erettile non si rivolge allo specialista.

Tra miscredenze e consapevolezza

Un’altra barriera che porta i pazienti a tacere sulla propria condizione è il forte senso di imbarazzo e la paura di essere giudicati. Le patologie urogenitali possono sfociare in un senso di colpa verso sé stessi ed il proprio disturbo. L’uomo che soffre di impotenza sente sottratta la propria virilità, il che porta, erroneamente, a provare un senso di vergogna, frustrazione, ansia e ad un bisogno di nascondersi dal giudizio sociale, personale e medico. Uno studio condotto su uomini di età superiore ai 40 anni, ha rivelato che il motivo che impedisce loro di parlare dei propri problemi di erezione, è il forte imbarazzo che provano nei confronti di questa condizione. Talvolta, i sentimenti negativi sono talmente accentuati da portare a rinnegare il proprio disturbo. Si stima, infatti, che fino al 69% degli uomini affetti di disfunzione erettile negano di soffrirne.

Rompere il silenzio in tre passaggi

Se non trattati, i disturbi urogenitali possono causare gravi problemi di salute fisica e psicologica ed una scarsa qualità di vita. Evitare il problema e non cercare una soluzione non permette di guarire, ma, al contrario, peggiora la condizione del paziente e la sua tendenza all’isolamento. Per superare il timore di rivolgersi ad uno specialista, basta seguire pochi semplici step.

  1. Attribuire il giusto peso ai problemi urogenitali: le patologie che coinvolgono l’apparato urogenitale possono ostacolare semplici azioni quotidiane ed avere gravi ripercussioni sull’intero organismo. Per questo motivo, devono essere adeguatamente diagnosticate e trattate.
  2. Accettare la propria condizione: le patologie urogenitali sono molto diffuse nella popolazione e, in base alla tipologia, possono colpire entrambi i sessi e soggetti di qualunque età. Soffrire di queste patologie non rende l’individuo “sbagliato” ma, semplicemente, un paziente che si ammala e necessita di cure.
  3. Riconoscere nell’urologo-andrologo un alleato non giudicante: lo specialista in problemi dell’apparato urogenitale è l’unico in grado di riconoscere e trattare patologie della sfera intima. Il suo obiettivo è preservare e migliorare la salute dei propri pazienti. Un dialogo aperto con questa figura può aiutare il paziente a conoscere la propria condizione e le soluzioni terapeutiche ad essa associate. Comprendere i lati oggettivi della malattia, infatti, può aiutare a vedere il disturbo come un problema di salute da trattare e non come un difetto da nascondere. In questo contesto, è fondamentale che anche lo specialista sappia mettere a suo agio il paziente, creando un ambiente sicuro e riservato in cui è possibile esporsi senza essere giudicati.

Per ulteriori informazioni e per prenotare una visita medica, è possibile contattare i nostri centri a Roma e Catania e visitare il nostro sito ufficiale (www.stenosiuretrale.it).

References:

  • https://siu.it/
  • https://www.stenosiuretrale.it/
    Foster P, Luebke M, Razzak AN, Anderson DJ, Hasoon J, Viswanath O, Kaye AD, Urits I. Stigmatization as a Barrier to Urologic Care: A Review. Health Psychol Res. 2023 Sep 2;11:84273. doi: 10.52965/001c.84273.