La stenosi uretrale è un restringimento dell’uretra, ovvero del tubo attraverso cui l’urina è veicolata fuori dal corpo. La stenosi uretrale provoca un blocco o un flusso ridotto di urina che può portare a disagio e ridotta qualità di vita.
Esistono vari trattamenti che mirano a risolvere il problema, ma spesso il paziente ha difficolta nell’affrontare il periodo post-intervento e non ha consapevolezza di ciò che può fare e non fare.
Di seguito alcune domande frequenti e consigli utili per il percorso del paziente dopo l’intervento chirurgico di stenosi uretrale.
Cosa succede dopo l’intervento chirurgico?
Normalmente il paziente, dopo l’intervento, si ritrova nell’unità di cure post anestesiologiche (PACU).
In questo reparto dell’ospedale gli operatori sanitari controlleranno il battito cardiaco, la frequenza respiratoria, la temperatura e la pressione sanguigna del paziente, così come la produzione di urina, al fine di verificare che il flusso di questa non sia più interrotto.
Il paziente andrà a casa (dopo un periodo che varia da 1 a 6 giorni in base al tipo di intervento e alla situazione specifica) con un catetere ancora posizionato lungo l’uretra, il personale sanitario istruirà il paziente alla gestione ed al cambio delle sacche per l’urina.
Inoltre, sotto prescrizione medica, il paziente dovrà assumere antibiotici per prevenire eventuali infezioni.
Se, tramite uretroplastica, è stato necessario un prelievo di mucosa buccale, il paziente potrebbe avvertire dolore.
Può essere utile, in tal caso, applicare un impacco di ghiaccio sulla bocca per alleviare l’infiammazione ed il dolore.
Una volta a casa, il paziente dovrebbe astenersi dal guidare autonomamente un mezzo di locomozione per almeno 10gg dopo la procedura chirurgica.
È importante ricordare che, molto probabilmente, il paziente sperimenterà la presenza di ematurie (sangue nella sacca delle urine) per 1 o 2 settimane.
Ciò non deve essere motivo di preoccupazione, dato che rappresenta il normale decorso post-intervento.
Per ulteriori dubbi è comunque essenziale consultare periodicamente il proprio medico curante.
Catetere urinario
Mentre il catetere urinario è in posizione il paziente potrebbe avvertire una sensazione di fastidio e di forte bisogno di urinare.
Ciò avviene perché il piccolo palloncino gonfio a livello della vescica, e che tiene in posizione il catetere, può causare una sensazione di pienezza della vescica.
Risulta importante, quindi, provare a rilassarsi e ad evitare lo stress per permettere normalmente all’urina di fluire.
Il catetere e la relativa sacca non devono per forza limitare il paziente nell’uscire di casa.
È possibile indossare una sacca più piccola che si fissa alla parte inferiore della gamba sotto i pantaloni, in modo che il paziente possa sentirsi libero di poter uscire di casa (ovviamente nei limiti della sicurezza e del riposo post-intervento).
Cura della bocca
Se il paziente ha subito l’uretroplastica con innesto di mucosa buccale potrebbe avvertire dolore e infiammazione della parte della bocca interessata.
Il medico prescriverà dei farmaci per evitare e rigenerare i tessuti (spesso vengono utilizzati per circa 3 volte al giorno).
Il paziente dovrebbe, inoltre, evitare di ingerire semi, noci, o altri piccoli alimenti che potrebbero rimanere bloccati nel sito in cui c’è ancora la ferita in guarigione.
Il paziente quali attività può continuare a svolgere e quali limitare?
- Per almeno due settimane dopo l’intervento non sollevare oggetti più pesanti di circa 4 kg;
- Evitare esercizi e sport faticosi come jogging, tennis e programmi di allenamento intensi per almeno due settimane dopo la procedura chirurgica;
- È possibile camminare e/o salire le scale dopo l’operazione chirurgica;
- È consigliabile che il paziente si astenga dal lavorare mentre il catetere è ancora in sede, tuttavia, i lavori che richiedono meno sforzi fisici possono essere ripresi dopo circa 2
È consigliabile rivolgersi al medico curante per chiedere consulto in caso di:
- dolore o bruciore durante la minzione per più di 5 giorni dopo l’intervento, senza alcun miglioramento nella sintomatologia;
- temperatura elevata (38 °C) che non migliora;
- catetere che smette di drenare;
- sanguinamento nelle urine (urine rosa) per più di 1 o 2 settimane senza alcun miglioramento.
La stenosi uretrale è una condizione per la quale sono disponibili trattamenti efficaci.
Per una piena riuscita è importante, però, che il paziente sia consapevole del percorso che deve essere intrapreso sia per l’intervento chirurgico, sia per il periodo post-intervento.
Per qualunque dubbio o consiglio è sempre fondamentale rivolgersi al medico specialista.
Fonti
- https://nyulangone.org/conditions/urethral-stricture-in-adults/support
- Charles Ostemberg Reconstructive Urology – A Patient’s Guide to Urethral Strictures
- Abdeen BM, Badreldin Urethral Strictures. 2021 Oct 21. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan–.
- Linee Guida EAU per il trattamento dei sintomi non neurogeni delle basse vie urinarie maschili e dell’ostruzione cervico-prostatica (bpo)
- https://urologyhealth.org/urology-a-z/u/urethral-stricture-disease
- https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/15537-urethral-stricture-in-men
- https://auanet.org/guidelines/guidelines/urethral-stricture-guideline#x2802